mercoledì 19 settembre 2012

IN SAUNA A MILANO (racconto di odori, umori e sensazioni)

Domenica pomeriggio a Milano. Sono in trasferta ed ho 4-5 ore completamente libere. Decido. Vado in sauna. Me ne hanno parlato molto bene, una delle migliori in Italia. Arrivo e mi rendo subito conto che è anche meglio di quel che pensavo. Pago l’ingresso e mentre raggiungo il mio armadietto, mi guardo intorno. E’ molto grande, l’età media è molto più bassa che altrove e la figaggine è a livelli molto elevati. Mi spoglio con discrezione e mi avvolgo l’asciugamano attorno alla vita. Mi avvio verso la porta basculante, superando le file di armadietti e il bancone del bar, che porta nell’ambiente umido vero e proprio. Entro. Nel primo ambiente c’è una grande piscina, con idromassaggio e degli ampi sedili ergonomici in marmo per sedersi dentro comodamente e stendersi anche. Di lato, delle docce e una gran quantità di appendini per gli asciugamani. Dentro la piscina ci sono circa 30 uomini, sono tutti nudi ed alcuni si stanno palesemente dando da fare, vedo molti corpi interessanti; altri chiacchierano tranquillamente; mi tolgo l’asciugamano e lo sistemo su di un appendino, poi, con passi lenti, entro anch’io in vasca, ponendomi di fianco ad un tipo che sta da solo. E’ un ragazzo più giovane di me ed è molto in forma, magro e carino. Intanto gente sale e scende dalla piscina, con mosse anche simpatiche e bizzarre che mettono curiosamente in evidenza i loro membri, palle comprese; alcuni vanno a farsi la doccia e poi rientrano nella piscina, altri passeggiano tranquilli e si avviano verso gli ambienti più interni. Chi esce dalla piscina difficilmente si preoccupa di avvolgersi nell’asciugamano. Quasi tutti girano nudi con l’asciugamano in una mano o semplicemente nudi. Il ragazzo accanto a me non mi guarda e si bea dell’idromassaggio; approfitto delle bolle e mi faccio ardito; gli metto una mano sul cazzo; non si ribella ma continua a non guardarmi; dopo qualche tocco lo sento crescere (era a riposo) tra le mie mani finché non è completamente duro; ora lo masturbo piano; nessun accenno; dopo un paio di minuti, senza preavviso, si alza, divincolandosi dalla mia mano, ed esce dalla piscina col cazzo turgido; si allontana; mentalmente lo mando affanculo; più in là c’è un tipo robusto, con un metro di spalle, ed un’aria molto infoiata; mi ci avvicino e attivo l’idromassaggio; ci guardiamo un po’ e poi a gesti mi fa capire che non gli dispiace se mi avvicino di più; dopo pochi secondi sono praticamente seduto sulle sue gambe; da dietro spinge la sua mazza turgida tra le mie natiche, senza penetrarmi si struscia ritmicamente, mentre con la mano destra ravana il mio cazzo con delicatezza. Intorno a noi, altri, più o meno esplicitamente, consumano atti sessuali di ogni tipo, anche se, considerate le circostanze, c’è molta discrezione; dopo un po’ avverto che è successo qualcosa; è venuto; l’idea che quella piscina sia piena di sborra non mi schifa, anzi mi eccita; intanto lui mi sorride, si alza e va a sciacquarsi; è tempo anche per me di esplorare oltre; vado a fare una doccia veloce, mi cingo la vita con l’asciugamano e mi dirigo nel secondo ambiente; è uno stanzone, con altre docce, al fondo del quale si intravede un corridoio che, probabilmente, porta ai camerini; nello stanzone affacciano anche una sauna e un bagno turco. Opto per il secondo. Lascio l’asciugamano attaccato ad un piolo e seguo altri due ragazzi che, altrettanto nudi, stanno entrando prima di me. E’ un ambiente strano, fatto a ferro di cavallo, con due porte all’estremità, dalle quali decine di persone entrano ed escono a ritmo continuo; c’è tantissima gente, sono tutti nudi e si sta tutti pigiati, i corpi scivolano l’uno sull’altro, madidi di sudore, ognuno tocca senza ritegno ciò che gli viene a tiro; qualcuno, più intraprendente, tenta approcci più profondi ma è impossibile, il flusso di persone consente soltanto di godere di questo enorme momento orgiastico; l’ambiente è anche molto buio e quindi non è facile distinguere chi ti sta toccando il cazzo o il culo; il tutto è molto divertente ed eccitante; adocchio un paio di persone che magari potrei coltivare una volta fuori; dopo poco però mi stufo e torno nella piscina, dopo un’altra doccia; lì incontro un tipo strano, è molto giovane, avrà 20 anni, è l’unico che indossa un costume; attacco bottone e mentre facciamo l’idromassaggio provo un paio di volte a convincerlo a togliere il costume, ma niente da fare; dice che è troppo imbarazzante; mi dice che, se voglio, possiamo appartarci in un camerino per parlare con tranquillità; prendiamo su e raggiungiamo un camerino; una volta soli mi libero immediatamente dell’asciugamano e lo stendo sotto di me; lui fa lo stesso; gli chiedo di togliersi finalmente lo slip ma non vuole; ci baciamo; parliamo un po’ di tutto, mi pare di capire che abbia grossi problemi; intanto lo accarezzo; dopo mezz’ora di discussione, finalmente, accetta di sfilarsi il costume; in effetti, proporzionalmente, ce l’ha piccolo, ma è un bel ragazzo; provo a confortarlo con parole di ammirazione per il suo corpo, ma serve a poco; non si eccita, io invece ho la mazza dura da quando siamo entrati in camerino; ad un certo punto gli faccio capire che voglio un pompino; educatamente, ma senza entusiasmo si adopera per farmi venire; vengo ed imbratto il mio asciugamano; ci salutiamo frettolosamente e lui subito esce dal camerino, mi sembra un po’ sconvolto; non credo abbia tutte le rotelle a posto; non lo vedrò più; con calma mi ricompongo ed esco a mia volta; fuori dal camerino c’è un tipo un po’ tarchiato sui 60, molto abbronzato; intuisco che è lì da un po’, probabilmente ha ascoltato ciò che accadeva dentro il camerino; mi sorride e mi fa “bravo !”; gli sorrido a mia volta e mi allontano. Ho bisogno di una doccia e poi voglio uscire di lì.    

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